” Il nostro personale che svolge un mestiere bellissimo e al contempo terribile in cui ciascuno si mette in gioco come persona”
I volontari a partire dal Dott. Italo Belli di Varese con Te che ha avuto la lungimiranza di colmare sin dagli anni 90 un vuoto istituzionale; si dichiara quindi felice che Giovanni Verga sia tornato a Varese a occuparsi di sanita’, avendo come riferimento il modello del Comitato Maria Letizia Verga che rappresenta un’eccellenza di gestione federata pubblico-privata. Entrambi hanno saputo far emergere attraverso l’operato dei volontari, i bisogni e le risorse del territorio.
I pazienti e le loro famiglie perche’ l’alleanza costruita tra loro e gli operatori mette al centro il paziente e rappresenta quindi un vero segno di civilta’.

Il Prof. Cuffari, Primario dell’Unita’ Operativa, Anestesia , Rianimazione e Cure Palliative, presenta la situazione dell’Hospice e dell’Ospedalizzazione domiciliare con dati statistici che testimoniano la qualita’ del servizio offerto
in questi due anni di attivita’.
Le giornate di assistenza in Hospice tenuto conto della potenzialita’ dello stesso (n.12 posti letto) sono state 7535.
I pazienti seguiti come ospedalizzazione domiciliare sono stati 188 ed il 65% degli stessi e’ morto nella propria abitazione; questo dato risulta ancor piu’ significativo se si pensa che la nostra societa’ contemporanea tende ad allontanare l’idea della morte.
Il dr. Fortini Medico anestesista/rianimatore, a nome dell’equipe medica che opera presso l’Unita’ Cure Palliative, sottolinea come la professione di anestesista rianimatore si sia evoluta culturalmente e disponga di sempre maggiori tecnologie scientifiche; ma e’ dalle relazioni con le persone di cui si occupano che la loro professionalita’ si completa e arricchisce. Evidenzia come la struttura di Varese si e’ dotata di un Nucleo di Valutazione di Cure Palliative (NVCP), strumento tecnico che cerca di individuare e misurare velocemente sin dai primi approcci con la persona tutti i bisogni, non solo quelli clinici ma anche quelli spirituali; momento difficile e delicato perche’ la corretta valutazione e l’attenzione posta alla persona consentono un positivo sviluppo nella cura e nella relazione con la stessa. Altrettanto importante e’ la relazione con i familiari e tra familiari e malattia, al fine di creare un equilibrio per una “buona morte”.
Dalle parole di Valeria Ghiringhelli, caposala e coordinatrice personale infermieristico, traspare il coinvolgimento e l’investimento emotivo, oltre a quello professionale, che tutto il personale riserva nell’Ospedalizzazione Domiciliare che , se per il paziente che vuole e puo’ vivere la malattia nel proprio ambito familiare rappresenta
la risposta piu’ adeguata , impegna con coraggio e fatica i familiari nell’accompagnare il proprio congiunto verso la fine e quindi e’ importante la vicinanza e la professionalita’ degli infermieri nella loro unicita’.
L’Hospice consente di offrire ai pazienti una diversa qualita’ della vita nella malattia. Hospice anche come luogo fisico che si avvicina il piu’ possibile agli ambienti di casa e che offre occasioni di incontro e di svago. Riconosce come caratteristiche necessarie nella professione infermieristica nell’ambito delle cure palliative in particolare, la disponibilita’, l’ascolto, la pazienza, la capacita’ di lavorare in equipe, il saper cogliere i bisogni inespressi.
Chiude gli interventi il Presidente dell’Associazione Sulle Ali Giovanni Verga, sottolineando come la creazione degli hospice e’ una realta’ inserita nelle linee guida della Regione Lombardia e l’Ospedale di Varese ne ha fatto motivo di eccellenza.
L’Associazione Sulle Ali nasce dal desiderio virtuoso dei parenti di chi ha fatto questa esperienza, di contribuire a restituire quanto sul piano professionale e umano ha ricevuto; l’Associazione non vuole intervenire direttamente sul malato, questo perche’ c’e’ gia’ chi lo fa splendidamente; il ruolo dell’Associazione e’ quello di far conoscere questo servizio (l’Unita’ Cure Palliative) a livello di territorio, sostenerlo nelle sue diverse attivita’ e fare in modo che la qualita’ dell’Hospice di Varese e dell’ospedalizzazione domiciliare possano essere fruiti da tutti quanti ne abbisognano.
Seguono alcuni interventi:
la testimonianza di un familiare che sottolinea come sia stata accompagnata nell’elaborazione del lutto, sin da prima della morte del proprio familiare.
Un medico di base operante sul territorio che rimarca il valore ed il sostegno professionale ricevuto dal servzio di cure palliative, che è andato a colmare un vuoto del territorio.

Dg. Walter Bergamaschi – Direttore Generale Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese.

Dott. Salvatore Cuffari – Primario Anestesia e Rianimazione Cure Palliative di Varese.

Dott. Paolo Fortini – Unita’ Operativa Anestesia, Rianimazione e Cure Palliative di Varese.

Sulle Ali Varese – Archivio fotografico