“Per ringraziare l’Hospice, per Fabio”
L’evento si terra’ nell’accogliente e suggestiva sala del ristorante Tana dell’orso a Mustonate dove, dopo la cena, verranno offerte opere degli allievi del Liceo Artistico di Varese. L’iniziativa e’ stata organizzata dagli amici di Fabio con lo scopo di far conoscere l’operato dei medici dell’Hospice ed e’ supportato dall’ Associazione SulleAli.
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Il Dr. Carlo Grizzetti, medico anestetista che ha accompagnato Fabio nell’ultimo tratto della sua breve vita, gli ha dedicato una “lettera aperta” una lettera che vuole essere un segno di speranza per tutti coloro che rimangono e ricordano.
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Una storia semplice
Ho conosciuto Fabio nel momento piu’ difficile della sua breve vita. Ho conosciuto un ragazzo con la vita e i sogni di un ragazzo che si affaccia alla giuventu’ colpito da una malattia talmente feroce e veloce da lasciare tutti sgomenti. Abbiamo tutti cercato di aiutarlo in quei mesi con la conoscenza che la medicina ci ha concesso ma e’ stato inutile. Davanti alla malattia ed a una morte giovane si fatica a trovare un senso. Tutto sembra dolore e vuoto senza alcuna speranza.
Ma in questi mesi di dolore e di sofferenza ho visto il ragazzo diventare in fretta uomo. Non ha avuto tempo.
E come un uomo sopportare con matura determinazione i tentativi di una medicina che non e’ stata capace di guarire ma solo e nemmeno sempre di curare. E con la forza di un uomo sopportare il dolore l’immobilita’, le interminabili giornate di attesa, i controlli, gli esami i referti le terapie. La fatica della vita quotidiana nella malattia. Il peso dell’ingiustizia di una condanna senza colpa. Con determinazione e speranza fino all’ultimo giorno.
E da uomo mi ha presentato tutte le cose a lui piu’ care. La cura e la dedizione assoluta che solo l’amore di una madre sa dare, il determinato coraggio di suo padre, l’affetto complice dei suoi fratelli. Tutte le persone che erano il suo mondo, e che di quel mondo era la speranza. Ma anche il lavoro e l’affetto dei suoi due giovani pediatri che ci fanno sperare nel futuro di una medicina migliore.
E i suoi amici. Gli amici veri, che volevano esserci, che volevano sapere e che hanno capito che cosa sarebbe successo. Gli amici che hanno avuto cura di lui, e lui di loro e che da quel giorno sono persone diverse perche’ hanno ricevuto una preziosa eredita’ di affetti. E non vogliono dimenticare perche’ nel ricordo Fabio puo’ ancora vivere. E questa e’ la speranza.
Carlo Grizzetti.
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